Un ristorante rinomato nel territorio, che ha recentemente partecipato all’edizione de “I 4 Ristoranti” condotta da Alessandro Borghese, ci richiede il restyling degli interni.
Per aumentare i posti a sedere abbiamo sostituito il vecchio bancone. Una struttura metallica traforata separa il bar dal resto della prima sala: ha la funzione sia di esporre i vini del territorio sia di velare l’area di preparazione delle bevande. La sala viene avvolta da una boiserie in legno, le pareti portano impresse tracce di antiche carte da parati. Su una mensola che corre nella parte alta trovano posto brocche e sculture della collezione di famiglia. Un lampadario di Murano evoca gli anni ’50 e conferisce uno stile di tradizione agli ambienti.
Nella seconda sala è stata realizzata una boiserie in ceramica ispirata al Ponte dei Cocci, dal quale venivano lanciate le ceramiche rotte. Le lampade, ispirate alle aureole dei santi dipinti da Piero della Francesca, sono collocate in due file a soffitto per distribuire la luce omogeneamente. Per rendere le conversazioni più intime e discrete abbiamo pensato a dei pannelli fonoassorbenti stampati con dei dettagli decorativi tratti dalle pagine del Piccolopasso, scritto nel ‘500 proprio a Urbania. Nel piccolo bagno una antica acquasantiera in marmo viene recuperata come un prezioso lavabo.
Un piatto decorato tutto a chiocciole ci ha ispirato nella creazione del logo. Una spirale crescendo diventa la prima D di Doddo.