Qui i segni di un passato ancora eloquente fanno posto alle immagini che raccontano la tenerezza degli affetti, degli sguardi, degli oggetti di vecchi mestieri.
Segni e immagini in sintonia, avvolti da un’unica sacralità.
Quello che ha a che fare col cuore non va perduto! ( Andrea Turazzi, vescovo di San Marino-Montefeltro). Le fotografie appartengono a serie che hanno impegnato i tre artisti (Angelucci, Compatangelo e Vicario) all’approfondimento del tema della memoria. In questa occasione sono state accostate a dipinti ed oggetti del Museo al fine di rendere più espliciti i contenuti espressi da entrambi. La mostra temporanea agisce sulle collezioni stabili del Museo restituendo loro una nuova vita. L’immagine di Federico Compatangelo, affiancata a quella dell’Annunciata, ne ripete i gesti e l’intensità dell’espressione. La fotografia casualmente restituisce in maniera letterale le parole bibliche su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. (Lc 1, 35). Il palombaro nella foto di Andrea Angelucci dialoga con gli ex-voto in un intreccio di memorie. La traccia nella foto di Alessandro Vicario evoca una vita trascorsa come il Mandylion che riproduce il volto di Cristo. Il decoro prezioso del paliotto si rispecchia nelle aperture dello scafandro del palombaro.Guardare fuori, dalla finestra della foto e da quella del Museo che incornicia la Val Parecchia. Dove finisce la foto e inizia la realtà? Una fotografia è insieme una pseudopresenza e l’indicazione di un’assenza. Susan Sontag Mostra organizzata da Diocesi di San Marino – Montefeltro Curatela mjras