Le opere in mostra portano impresso il segno dello sguardo del collezionista Juan Antonio Pérez Simón, riflettendo la sua scelta fra eleganza e sensualità.
Il collezionista è amatore delle sue opere e, come Pigmalione, desidera che siano vive; continuamente cerca conferma della sua scelta mettendole a disposizione di altri sguardi al fine di condividere il piacere di possedere questo mondo di bellezza.Partendo da questo sguardo amoroso l’allestimento ha voluto ricreare la suggestione di un interno per restituire il senso dell’intimità dell’opera d’arte. Si è voluto con l’allestimento rispondere a quello che le opere stesse raccontano; l’ambientazione espositiva si dispone in una sequenza narrativa costituita da scene diverse. Ogni stanza viene personalizzata da opere accomunate da sentimenti e stati d’animo affini. Protagoniste dei dipinti sono giovani fanciulle circondate da fiori, nella loro infinita varietà di forme e colori. L’elemento floreale rappresentato in ciascuna sala racchiude simbolicamente il motivo dominante dei dipinti. Che cosa meglio dell’evocazione del profumo fragile e intenso di un fiore per presentare queste atmosfere? Chi meglio dei poeti può aver catturato l’essenza di queste emozioni? Pascoli, D’Annunzio, Montale, Whitman e molti altri poeti ci accompagnano nel percorso. Le loro parole sono scritte in carattere capitale romano, come segno di benevolenza e accoglienza della collezione da parte di Roma, i quadri hanno trovato collocazione su una cornice marcapiano. Davanti al capolavoro delle Rose di Eliogabalo di Alma Tadema abbiamo evocato la frase finale di American Beauty, film nel quale viene richiamata la cascata di petali.È difficile restare arrabbiati quando c’è tanta bellezza nel mondo.
L’allestimento della mostra ha ispirato Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccoli, i direttori artistici della maison Valentino, per la collezione autunno inverno 2014-2015 che ha sfilato a Parigi.