Come si relaziona un artista con gli artisti suoi contemporanei? La mostra indaga i rapporti di stima e di amicizia che Guelfo Bianchini, originario di Fabriano, nella capitale romana e nei suoi frequenti viaggi all’estero ha intercorso con grandi maestri del Novecento.Gli spazi della Palazzina Azzurra di san Benedetto accolgono all’ingresso le vetrine ellittiche Palladio prodotte da Fiam, sponsor tecnico, nelle quali sono collocati, intorno all’occhio femminile di Magritte, gli sguardi che gli artisti hanno scambiato con Guelfo tracciandone il ritratto. Gli artisti, da Chagall a Bellmer, da De Chirico a Dalí, da Kokoschka a Masson a Man Ray hanno aggiunto alla personalità di Guelfo le linee del loro stile. La seconda sezione riunisce i disegni, le incisioni dedicati a Guelfo. La dedica di esemplare ribadisce la forza di un’alleanza nel perseguire la via dell’arte, impegna a mantenere l’oggetto in quanto viene designata la proprietà. Nella terza sezione si arriva alle opere scelte da Guelfo per il loro contenuto. Alcune sono state acquistate, altre sono state oggetto di scambio con altri artisti. Tra gli altri sono presenti le firme di Picasso, Lam, Richter, Magritte, Dubuffet, Hartung, Mafai e Pirandello. Qui le opere sono ordinate per tematiche: Donne, Figure, Astratti, Mostri, Paesaggi e Animali. Il contenitore è stato pensato come un acquario e da qui è scaturita quasi naturalmente l’idea di costruire delle vetrine/vasche dove le carte dipinte potessero fluttuare, conservando la leggerezza originaria del dono. Lo spazio è arredato con poltrone Ghost di Cini Boeri, lampade Pipistrello di Gae Aulenti, Twiggy di Marc Sadler, Ara di Philippe Starck e con tavoli trasparenti di Fiam che contribuiscono a rendere l’atmosfera sospesa, lo spazio fluttuante. Sulle vetrate della Palazzina Azzurra, insieme ai suggestivi riflessi del mare, vengono proiettate le creature fantastiche disegnate da Guelfo in un montaggio del videoartista Guido Ballatori.