Federico Barocci, una “guida” d’eccellenza

Guidare il visitatore alla scoperta di un territorio e della sua storia è un’operazione complessa e delicata che richiede da parte del soggetto narrante una capacità di visione che va al di là del tempo e delle interpretazioni soggettive. Significa trovare il sottile filo rosso che ne tesse l’identità e lasciarsi condurre da quel minimo comune denominatore.

È questa la base concettuale da cui partiamo per un progetto di comunicazione del territorio commissionato da Le Terre del Duca, l’Associazione che riunisce una serie di Comuni con la volontà di fare una rete virtuosa per i luoghi del Montefeltro, un gruppo interregionale che vede coinvolte Umbria e Marche con le quattro città di Urbino, Pesaro, Senigallia e Gubbio.

 

Ideiamo quattro proposte di lettura per scoprire con Barocci l’unità culturale del Ducato di Urbino.

Federico Barocci, nato e morto a Urbino, nell’arco dei quasi 80 anni della sua vita aveva percorso l’Italia centrale, muovendosi continuativamente lungo il territorio umbro marchigiano, soffermandosi a Pesaro, Senigallia, Gubbio e naturalmente Urbino, luoghi dove ha disseminato tracce della sua pittura elegante e raffinata.

Pittore di maniera, riconosciuto come uno tra i massimi precursori del Barocco, uomo del suo tempo ne è stato un acutissimo interprete raccontandolo non solo attraverso lo stile del periodo ma anche per mezzo di un linguaggio fatto di sottili e velati rimandi alla cultura controriformistica dell’epoca della quale è intriso. Soggetti, espliciti simbolismi, temi, citazioni e rimandi ai testi sacri, figure, nulla nelle sue opere ha un valore puramente decorativo quanto piuttosto sempre didattico narrativo, autenticamente funzionale alla tessitura del racconto.

 

I quattro percorsi ideali da noi ideati si materializzano in due brochure pieghevoli cartacee da distribuire gratuitamente, come servizio al turismo, nei quattro comuni, nelle Chiese e nei luoghi dove sono presenti le opere.

Essi evidenziano attraverso immagini e testi in doppia lingua, i luoghi di eccellenza che hanno visto il passaggio del maestro di Urbino con la sua eredità di bellezza lasciata in cattedrali, chiese, oratori, musei e gallerie. È Il paesaggio dell’anima il titolo del primo itinerario, che velatamente offre una chiave interpretativa della poetica dell’artista e della sua adesione alle “politiche ecclesiastiche” dell’epoca diventando anche un percorso parallelo di conoscenza degli eventi storici del tempo. Il secondo, Un mare di pittura: Barocci e i Barocceschi, attraverso gli occhi del Duca amplia la visuale alle molteplici declinazioni di quell’immaginario poetico del Maestro e dei suoi seguaci.

 

Una grafica essenziale nei toni del blu e delle gradazioni di grigio richiama con eleganza lo spirito del territorio, che la pianta antica del tempo, sullo sfondo, ci ricorda essere stato un vasto e fiorente Ducato.

Due ulteriori percorsi sono offerti in versione digitale attraverso QRCode scaricabili. L’accurata ricerca e l’affascinante lettura delle opere di Barocci di Silvia Cuppini in Gli animali raccontano ci consentono di rintracciare la presenza degli animali disseminati dall’artista nei suoi quadri popolati da agnelli, pecore, arieti, tori, falchi aquile, colombe, conigli, asini, galline, gatti e ramarri che come nelle favole fanno eco ai sentimenti degli esseri umani e ne simboleggiano attitudini ed emozioni.  In Federico Barocci su misura invece le opere sono lette da un punto di vista diverso che tiene conto dell’insorgere di una nuova sensibilità artistica rivolta alla rappresentazione del vero che tiene conto, come in un contemporaneo progetto site-specific, del luogo e delle finalità del committente per i quali è concepito.

 

In questo desiderio di restituzione di un racconto autentico del territorio Barocci è stato guida preziosa nell’accompagnare oggi il viaggiatore, offrendo la conoscenza di quei luoghi attraverso i suoi occhi e la sua prospettiva che incarna pienamente lo spirito dell’epoca.

Se oggi il Duca Francesco Maria II della Rovere potesse vedere, forse sarebbe felice di constatare che le sue terre a distanza di secoli suscitano ancora stupore e meraviglia, continuano a produrre cultura e ad affascinare i viaggiatori e sarebbe orgoglioso di sapere che ancora oggi a guidare il forestiero c’è un artista che a quei luoghi ha dato lustro.

Un artista di livello e alta caratura, che ancora oggi rappresenta una delle eccellenze artistiche del territorio umbro marchigiano, in questi giorni celebrato dalla recente apertura di una mostra a lui dedicata nel palazzo Ducale di Urbino.