Colori

Se il Natale è la festa della luce e i colori sono luce, allora il Natale è anche la festa dei colori.

Blu, rosso, giallo verde, viola, arancio… I colori raccontano storie, serbano segreti, sollecitano emozioni. Sono potenti i colori, in grado di evocare e procurare sensazioni, alimentano sentimenti, raccontano il ruolo che ricopre chi se ne veste, ci parlano di salute e malattia, metafore dell’esistenza e della società, esprimono uno status e possono essere simboli di potere. Sanno dire molte cose i colori del mondo intorno a noi, a chi le sa osservare. Rosso come l’amore, ma anche come il coraggio e la rabbia; verde come la speranza, o come la bile e il livore; nero come il peccato, come la morte, come l’umore talvolta; bianco come la purezza e l’innocenza. Il giallo invece è il colore della felicità e dell’energia. Colori per riposare e rilassarsi, colori per meditare, come il verde e il blu, colori caldi e colori freddi.

 

L’Università di Winnipeg ha di recente condotto uno studio che ha dimostrato che il colore è capace di influenzare notevolmente gli atteggiamenti e le scelte di un essere umano, ad esempio i consumatori hanno solo bisogno di un massimo di 90 secondi per dare un giudizio su un prodotto e il colore in questo risultato può contare fino al 90%.

 

Il fenomeno dei colori, questo vero e proprio miracolo della luce, ha affascinato l’uomo fin dalla Preistoria e per secoli scienziati e artisti hanno giocato con i pigmenti per creare toni e sfumature di rara bellezza come il verde ottenuto, nella prima metà del Seicento, dalla miscela di azzurrite e ocra gialla dello spagnolo Velasquez, quando la pittura di paesaggio era in voga tra gli artisti che  si cimentavano nel creare colori il più naturali e reali possibili; il rosso Tiziano, il verde Veronese, fino ad arrivare al blu Klein che nella volontà dell’artista doveva unificare il cielo e la terra e dissolvere il piano dell’orizzonte.

In epoca più recente gli artisti della moda hanno fatto altrettanto, dando vita a colori che hanno preso il loro nome: rosso cadmio, porpora e carminio diventano Rosso Valentino, un verde brillante fuso con il bianco dà vita al verde Carven, un mix tra il turchese e l’acquamarina è blu di Tiffany.

Ci sono colori che ci accompagnano quotidianamente, altri che sfuggono, ammantati di mistero: il cremisi, l’ottanio, il solidago, il tan, il nembo. Il magenta, il “colore che non esiste”. Tu li conosci tutti? Quanti segreti, quante sorprese sanno riservare.

Un mondo senza colori sarebbe come un film senza colonna sonora, un mondo senza atmosfera e senza stupore vissuto in una monotona, triste scala di grigi.

 

Michel Pastoureau, studioso francese di storia del Simbolismo in Occidente, massimo esperto nel campo, ha dedicato l’intera vita a studiare le teorie e il ruolo dei colori, dando vita a libri straordinari da leggere tutto d’un fiato: Blu, Verde, Rosso e altri ancora.

Ti sei mai chiesto quanti colori riesci a vedere? Secondo la scienza, che non è riuscita ancora a elencarli tutti, si va da 300.000 a 3 milioni, ad eccezion delle persone tetracromatiche che con i loro quattro coni fotorecettori della retina pare possano arrivare a vederne fino a 100 milioni!

 

In questo breve viaggio nel mondo dei colori voglio ora portarvi in Giappone.

A Tokio, all’indirizzo che risponde a TERRADA Harbor One Bldg. iF, 2-5-5 Higashi-Shinagawa, Shinagawa ku, si trova un esercizio commerciale unico e speciale. Si chiama Pigment e si stagliano lungo la sua parete di fondo 4.500 boccette contenente pigmenti in una successione ordinata, mentre su scaffali e scansie sono custoditi tubetti di tempere, colori in polvere e una fiumana di materiali e strumenti di tintura. Qui non si vendono solo colori ma si offrono al cliente consulenze specializzate per la realizzazione di spazi pubblici e privati, interventi mirati sull’arredamento di abitazioni e locali e si organizzano lezioni e seminari che toccano gli aspetti più disparati che riguardano “Le vite nascoste dei colori”. Non è necessario che tu prenda un aereo, per quanto il luogo esista davvero. Lo trovi in quel bellissimo romanzo di Laura Imai Messina, forse uno dei meno noti, scritto con penna gentile e leggera, un catalogo di meraviglie cromatiche e un invito a soffermarsi sulle piccole cose. Nero mezzanotte con una punta di luna, indaco che sa di mirtillo, giallo di pesca matura un attimo prima che si stacchi dal ramo: Mio, la protagonista, sa vedere e nominare tutti i colori del mondo e cogliere le loro infinite sfumature. Non solo, quando le ascolta parlare e le osserva, Mio vede il colore di tutte le persone che incontra. Perché ciascuno di noi ne ha uno che gli appartiene, forse è il colore dell’anima, della parte più autentica e vera di sé.

 

Mi piace pensare di essere un blu Klein capace di unire il colore della terra col cielo e col mare. Magari sono solo un opaco beige, poco brillante e per nulla screziato, ma qualunque esso sia esso è un’impronta incastonata nell’anima.

Come sarebbe affascinante dipingere le pareti della propria casa, scegliere i rivestimenti e arredare con colori che si abbinino al colore della nostra anima, intonare la nostra abitazione alle nostre speranze e al colore dei nostri desideri, cogliendo le sfumature dei nostri più intimi segreti.  Così la casa sarebbe davvero cucita a immagine e somiglianza di noi stessi, uno specchio che restituisce all’esterno ciò che siamo davvero nel profondo di noi. Mi viene in mente così d’improvviso Casa Balla, un appartamento di famiglia che l’artista ha trasformato in una vera e propria opera d’arte, un laboratorio di sperimentazione fatto di pareti e porte dipinte, di una miriade di mobili, arredi, utensili, abiti, quadri e sculture e tanti altri oggetti, tutti realizzati da lui, che insieme hanno creato un unico e caleidoscopico progetto totale. Un gioco infinito di forme e colori che si inseguono. E sono certa, erano proprio tutti i suoi colori.

Bisognerebbe tenerne conto sempre.

Intanto Buone Feste a tutti e un augurio per un nuovo anno pieno di colori.

 

Gina Ingrassia