Architetti bestiali

Ah la primavera! Tempo di rinascita e rinnovamento, di risveglio e di amore, di speranza e di… pulizie. Eh sì, proprio loro, le famose pulizie di primavera. È tempo di smontare le tende, sfoderare i divani, pulire i tappeti, tinteggiare le pareti e dare sfogo alla fantasia. Non lasciatevi ingannare dalla fatica, ciò che sembra rovinare tutta la poesia della primavera ha in realtà ancora oggi un’importante funzione. Retaggio di un’antica usanza dalle origini incerte, contesa tra tradizione ebraica e cristiana, Iran e Cina, quel che è certo è che il suo significato più profondo è arrivato fino a noi e, slegato da ogni contesto religioso, oggi è simbolo di abbandono del vecchio, del superfluo e accoglienza del nuovo.

 

Pulire a fondo la propria casa, eliminare polvere, disfarsi di oggetti inutilizzati, ci permette infatti di fare spazio e prepararci al meglio ad accogliere la nuova stagione. Fare spazio. Fisico, certamente, ma anche spirituale, perché casa non è solo il luogo in cui abitiamo ma è anche quel luogo dentro di noi, da curare e custodire, da “pulire” a fondo e rinnovare, eliminando cattivi pensieri, abbandonando cattive abitudini, permettendoci così di fiorire insieme alla primavera.

 

Questa meravigliosa stagione, che porta con sé la voglia di trasformazione, è spesso il periodo perfetto per rinnovare i colori o l’arredamento interno della casa dando libero sfogo alla fantasia. Scegliamo con cura la nuova tinta per la parete, il divano più comodo, il quadro perfetto, l’elemento d’arredo che rispecchi al meglio la nostra personalità, insomma ci divertiamo a creare il nostro piccolo nido… proprio come fa la rondine al suo ritorno in Italia dall’Africa.

 

Siamo spesso portati a pensare che l’essere umano sia qualcosa di superiore, prendendo le distanze dalla natura o dal regno animale. Che stupore scoprire quante similitudini ci sono tra noi e gli animali, le loro abitudini, ma soprattutto le loro capacità.

 

Ad esempio non solo l’uomo è in grado di costruire opere architettoniche imponenti. Pensiamo agli enormi formicai che dei minuscoli esserini, in grado di caricare sulle spalle quasi cinquanta volte il proprio peso, costruiscono sottoterra in un groviglio di gallerie e “stanze” che farebbe impallidire il più abile degli architetti. O quale meraviglia può tessere un ragno con la sua tela. Le piccole e indaffarate api, uno dei simboli di questa stagione e importantissime per l’equilibrio dell’ecosistema, organizzano il loro alveare in un sistema di celle che potremmo associare a un condominio moderno. I primi a costruire dighe nel mondo non sono stati certo gli uomini, ma i castori con i loro possenti denti, che sbarrando il corso del fiume creano dei laghetti privati che usano come tane.

Si potrebbe andare avanti ancora a stupirci dinnanzi a straordinarie creazioni e citare centinaia di esemplari e animaletti, ma uno in particolare sembra condividere il nostro concetto di “nido d’amore”. È l’uccello giardiniere, originario dell’Australia e della Nuova Guinea, che “appassionato d’arte e di architettura” dedica anima e corpo alla realizzazione del proprio nido in cui accoglie la femmina per l’accoppiamento. Innalza vere e proprie pareti, con ramoscelli intrecciati, che spesso “tinteggia” grazie all’utilizzo di una sostanza premasticata. Alcune specie creano dei piccoli “viali” di accesso ornati da oggetti e frutti di ogni tipo che vengono poi separati per colore, dando l’effetto di un arredamento scelto attentamente e curato nel dettaglio, manifestando uno sviluppatissimo senso estetico che si compone intorno al principio della funzionalità. Tutto in grande armonia e in equilibrio assoluto. E’ alla natura, maestra di vita, che si dovrebbe guardare sempre, tornare alla grande madre, quando intraprendiamo qualunque azione e attività, in primis quando costruiamo e arrediamo le nostre case alla ricerca di equilibrio, varietà e bellezza, poiché è in essa che si disvela un universo perfetto.

 

Gina Ingrassia