Nuvole in cielo alla ricerca di equilibrio

Ci troviamo a intervenire nel piano ammezzato, con ingresso indipendente, di una casa appartenente a una giovane coppia. I proprietari vogliono realizzarne una struttura recettiva turistica, un B&B.

L’appartamento si colloca in una posizione di grande vantaggio, appena fuori le mura, il che consente di beneficiare del privilegio di pace e silenzio che si somma a una comoda vicinanza al centro; all’interno di una palazzina anni Settanta, interamente ristrutturata, non ha nulla di particolare pregio in sé, non si trova all’interno di un edificio storico e sembra aspettare pazientemente di essere vestito, come un blocco di marmo tra le mani di Michelangelo che attende l’espressione della sua vocazione.

La destinazione d’uso e lo studio del territorio sono il punto di partenza per i progetti che intraprendiamo, affinché l’identità degli spazi su cui andiamo a intervenire sia dialogante e connessa con il contesto storico, culturale e naturale in cui sono inseriti.

 

Siamo a Cagli, un borgo medievale per il quale i Montefeltro avevano un’attenzione particolare, ricco di storia, monumenti e cultura; qualche fonte ne ha evidenziato le analogie nientemeno che con la celebre “città ideale” del Laurana. Nel cuore delle Marche, in un territorio dove natura e cultura continuano nel tempo a inseguirsi e danzare, Cagli ha un’identità antica ma in movimento, che vibra leggera, sospesa in un singolare equilibrio tra passato, presente e futuro.

Ne è simbolo il torrione quattrocentesco di Francesco di Giorgio Martini – uno dei più grandi architetti militari della storia – che ospita dalla fine degli anni Ottanta il Centro di Scultura Contemporanea con opere realizzate da artisti di fama internazionale che hanno arricchito il borgo di interventi site-specific.

Aveva iniziato nel 1989 Eliseo Mattiacci e da lì in poi il torrione diviene un centro di produzione continua e costante, un grande cervello che elabora idee.

Mattiacci crea per quel luogo quelli che lui stesso chiama “pensieri spaziali”. In quegli anni la sua ricerca si concentra sull’uso dei metalli – che percepisce materiali «vivi» – e realizza opere di grandi dimensioni di ispirazione cosmico-astronomica concentrandosi su energie fisiche visibili e invisibili, come la forza di gravità o l’attrazione magnetica di grandi calamite, guidato dall’ideale di togliere peso alla materia.

 

È questo il magma vivente dal quale attingiamo idee e suggestioni per sviluppare il progetto che ci è stato commissionato. Leggerezza, spazio, equilibrio, sono i concetti intorno ai quali decliniamo la nostra visione del luogo.

Vi ricaviamo due locali ariosi e spaziosi. Aria è l’altra parola chiave che ci guida nell’elaborare la stesura definitiva del progetto.

All’interno, negli spazi notte, l’idea è di sfondare simbolicamente le pareti, nello specifico quella di fondo su cui si appoggia la testiera del letto e lasciare “entrare” le nuvole e il cielo, – che sono i nomi che diamo alle stanze -, richiamati con fondali che ne restituiscono le immagini. Vogliamo abbattere limiti e confini spazio-temporali per evocare uno spazio aperto e infinito.  Vogliamo unire il dentro col fuori. Interni ed esterni si mescolano, si confondono. In quel luogo di sosta che deve accogliere il turista, il macro è nel micro, il tutto nella parte.

 

Tutto richiama metaforicamente questa dimensione, gli arredi, fino ai più piccoli accessori, assolvono la loro funzione pratica ma diventano elementi evocativi del principio che guida l’idea. Anche gli armadi sono a giorno, ancora aria, apertura, leggerezza, spazi aperti.

Un grande tappeto giallo richiama la forma e il colore del sole e della luna. I lampadari sono nuvole, una lampada dalle forme essenziali è sospesa a un sottilissimo filo, la piccola abat-jour ha la forma di un aeroplanino di carta che si libra leggero, i mobiles appesi al soffitto volteggiano al più labile soffio di vento, un aquilone si libra leggero fluttuando sulla superficie del muro d’ingresso, tutto ci parla di un sottile e sorprendente gioco di equilibri.

Ferro e legno sono i materiali dominanti. Ferro e legno sono anche i materiali di Eliseo Mattiacci che accoglie all’arrivo: la sua fotografia all’ingresso lo raffigura al lavoro mentre realizza la sua grande opera al torrione.

 

Il tema della attenzione e cura al territorio e alla sua valorizzazione è testimoniata da tanti piccoli dettagli disseminati nell’abitazione. Ogni spazio, ogni vano, ogni angolo, dall’ingresso in cui sono appoggiati i cataloghi, alle camere da letto, financo il bagno, dove fa bella mostra di sé sempre lui, il torrione, il grande guardiano del borgo, immortalato in una vecchia fotografia, esprime quella straordinaria identità del luogo, incoraggia a conoscerlo a fondo, avvolge emotivamente.

 

L’appartamento consegnato al termine della ristrutturazione è divenuto un confortevole B&B che accoglie con orgoglio turisti e visitatori. Tutto sembra essere in equilibrio!

Ci fanno notare che per il lavandino in bagno abbiamo scelto la marca “Cielo”. Ci viene da sorridere perché non era voluto né pensato, il lavabo in ceramica era semplicemente bellissimo e perfetto. E’ stato solo un caso o come direbbe Jung, una sorprendente sincronicità.

Come se tutto l’universo avesse lavorato con noi.

Link al progetto correlato
Cielo e nuvole